luglio 2008, MUSEE DE SAINT DENIS, PARIS (F)
Ermanno Cristini, Microcollection, Name Diffusion, Giancarlo Norese, Rokhshad Nourdeh, Marie Preston, Luca Scarabelli
Foto: Markus Bollingmo
Web: Reebot
A cura di Alessandro Castiglioni
Roaming nasce come piattaforma di dibattito sull’Arte Contemporanea. Un progetto sviluppato per riflettere attorno al rapporto tra i tradizionali “oggetti artistici” (le opere d’arte, per così dire, classiche) e la loro improvvisa dematerializzazione e trasformazione in dinamiche processuali, attraverso il passaggio in internet.
E’ in questa prospettiva che si propone l’idea di fondere, per una giornata-evento di attività, i percorsi di Roaming e dei Tapis Volant, grande progetto di Name Diffusion. Entrambi infatti sono dispositivi aperti, esperienze che coinvolgono direttamente il pubblico, in un orizzonte comune dove l’arte non è considerata solo per il suo valore estetico, ma in quanto dinamica da comprendere, leggere, agire.
Roaming a Saint. Denis propone una mostra negli spazi silenziosi ed antichi del bellissimo chiostro medievale, con interventi estremamente discreti progettati e costruiti attorno alla sala in cui si svolgerà la performance di Name Diffusion e negli spazi esterni, in un costante dialogo aperto e ricettivo.
Le opere di Ermanno Cristini disorientano lo spettatore. Sono oggetti quotidiani trasformati nelle dimensioni e nei materiali. Appaiono come dettagli che descrivono armonie simmetriche con il contesto in cui vengono inserite. Come Bufferfly Effect, intervento leit motiv del progetto Roaming, , installato nell’affascinante corridoio di vetro che taglia il chiostro del museo di Saint Denis.
L’operazione di Name Diffusion è legata ad un’idea di arte completamente dematerializzata e relazionale, dove gli oggetti non rivestono altro ruolo che quello di dispositivi attraverso cui attivare le dinamiche. Le Jeu du Tapis Volant, è proprio questo, una dinamica in cui attraverso l’utilizzo di grandi carte scritte in lingue differenti, si riflette attorno a culture differenti, le reciproche possibilità di influenza ed integrazione.
“Je ne comprend pas”: l’enigmatica frase proveniente da un cellulare nascosto in una scatola spostata qua e la nelle sale del museo, ci ricorda con tagliente ironia, come la riflessione sul linguaggio e le differenti culture, alla base di molti interventi presenti in questo appuntamento di Roaming, non sia affatto semplice e scontata.
In questo appuntamento di Roaming dedicato a diversi interventi legati al tema di differenti culture l’artista Rokhshad Nourdeh presenta una fotografia tratta dal film Triptyque, Video documentario realizzato dall’artista di origine iraniana nel suo paese natale e presentato al Festival di Cannes del 2008.
Marie Preston presenta un intervento concentrato, in parallelo con quello di Name Diffusion, attorno al linguaggio, in un contesto performativo- relazionale. Al pubblico di differente provenienza linguistica e culturale veniva infatti chiesto di tradurre alcune frasi legate alla leggenda di Saint Denis ( il santo, poiché decapitato, senza testa), sulla base di ambiguità linguistiche e culturali.
Le installazioni proposte da Luca Scarabelli per questo appuntamento di Roaming colgono la sfida di riuscire a integrarsi e mimetizzarsi con gli spazi storici e fortemente connotati del bellissimo chiostro che ospita l’evento. Tra i pavimenti in cotto e le sculture gotiche anche questa volta l’artista ha marcato la propria ricerca intimista ed esistenziale.